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L’elusione dell’obbligo del contraddittorio preventivo

    Obbligo contradditorio preventivo

    Il principio dell’obbligo di contraddittorio preventivo (ossia convocare il contribuente prima di emettere un atto impositivo in modo che possa dare, prima, spiegazioni) è da anni oggetto di forti dibattiti e confronti.

    Perché è importante? Perché se non viene rispettato tale principio si può chiedere l’annullamento dell’atto per vizio.

    Anche il legislatore, con il DL n. 34/2019, si è deciso ad intervenire introducendo nell’ordinamento un obbligo di contraddittorio preventivo tra Erario e contribuente. (art.5-ter DLGS 218/1997).

    Nei fatti tuttavia la riforma si traduce in una procedura di accertamento con adesione “obbligatoria” anticipata più che in un contraddittorio preventivo!!

    Ne discende che il contribuente nel futuro avviso di accertamento non potrà riattivare l’accertamento per adesione perché, come le tessere di un puzzle, tale passaggio è già avvenuto.

    Ma allora è davvero possibile affermare che la riforma abbia introdotto un elemento di maggiore tutela per il contribuente o anche solo un’occasione di maggior dialogo collaborativo con il Fisco?

    L’elusione allora non è solo quella posta in essere dal contribuente!

    66 commenti su “L’elusione dell’obbligo del contraddittorio preventivo”

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